
Accessibilità
Obiettivo di W.S.T. Show è anche l’accessibilità con un indirizzo specifico rivolto al turismo sportivo accessibile.
- consapevolezza dell’importanza ai fini sociali ma anche economici di un territorio “accessibile” e’ stata da stimolo all’indirizzo della prima edizione della Fiera del Turismo Sportivo
- Salone del turismo sportivo accessibile
- Fondamentale importanza è l’avvicinamento di giovani e persone con disabilità alla pratica sportiva nel raggiungimento di obiettivi in linea con quella richiesta di uguaglianza sociale e di parità nei diritti che ci proviene dai vari assi e direttive della UE.
Cosa intendiamo per accessibilità?
Innanzitutto definiamo quali categorie include l’accessibilità:
Gli Anziani, i disabili, chi soffre di intolleranze alimentari
L’accessibilità è un concetto, un’ideale cui si tende per ottenere una parità di diritti e di doveri, un’uguaglianza che consente la partecipazione dell’individuo alla vita sociale nella quale è, di fatto, soggetto.
Assicurare l’accessibilità della ricettività, del trasporto e della mobilità, della ristorazione e del tempo libero si traduce nella necessità di creare un collegamento tra i vari servizi in modo da renderli realmente utilizzabili, senza discontinuità, offrendo alle persone che hanno bisogni speciali e alle loro famiglie un ampio grado di autonomia nella fruizione turistica.
Definiamo ora il turismo “accessibile”
Per turismo accessibile si intende l’insieme di servizi e strutture in grado di permettere a persone con esigenze speciali la fruizione della vacanza e del tempo libero senza ostacoli e difficoltà.
Le persone con esigenze speciali possono essere gli anziani, le persone con disabilità e con esigenze dietetiche o con problemi di allergie che necessitano di particolari comodità ed agevolazioni per la pratica del viaggiare.
La possibilità di accedere e di utilizzare le strutture è il presupposto fondamentale per permettere al potenziale cliente con bisogni speciali di prendere in considerazione un’offerta turistica: è ovvio che questa attenzione deve essere prestata a tutta la durata della vacanza e non solo a una parte. Bisogna, quindi, poter e saper proporre trasporti accessibili, strutture ricettive accessibili, ma anche proposte e programmi con itinerari accessibili.
L’accessibilità include anche l’affidabilità dell’informazione sulle strutture e sui percorsi per garantire dati certi ed efficaci che consentano a ciascuna persona di valutare autonomamente il livello di rispondenza della struttura alle proprie esigenze.
Il turismo è diventato, nell’arco dell’ultimo secolo, un bisogno sociale primario. Rappresenta non solo un fattore economico di straordinaria importanza ma anche uno strumento di conoscenza ed emancipazione personale. Per tutti questi motivi è oggi indispensabile garantire l’accesso all’esperienza turistica a tutti i cittadini, indipendentemente dalle condizioni personali, sociali, economiche e di qualsiasi altra natura che possano limitare la fruizione di questo bene.
In Italia è stata istituita la Commissione “per la promozione e il sostegno del Turismo Accessibile”, nata dall’esigenza di mettere ogni persona con i suoi bisogni al centro del sistema turistico.
Il turismo accessibile è la massima espressione di questo obiettivo di civiltà e per questo motivo l'Italia ha sviluppato la Carta dei diritti del turista.
L’accessibilità, ossia l’assenza di barriere architettoniche, culturali e sensoriali, è la condizione indispensabile per consentire la fruizione del patrimonio turistico italiano. Il principio che la Commissione ha voluto promuovere è semplice e chiaro: l’individuo nella sua totalità, con i suoi bisogni, è un cittadino ed un cliente che ha diritto a fruire dell’offerta turistica in modo completo e in autonomia, ricevendo servizi adeguati a commisurati a ciò che paga.
Lo stesso concetto si può applicare allo Sport
La Convenzione delle Nazioni Unite afferma che gli Stati Membri devono adottare misure adeguate a «garantire che le persone con disabilità abbiano accesso ai servizi forniti da coloro che sono impegnati nell’organizzazione di attività turistiche, di tempo libero e sportive.»
La pratica sportiva, specialmente quella che definiremo "competitiva non agonistica" è un vero toccasana per gli attori – disabili, perché:
- la ricerca del superamento dei propri limiti di diversamente abile in una dimensione ludica, consente di ottenere risultati riabilitativi sorprendenti;
- la competizione dà quello stimolo in più, frutto della ricerca di emulazione di un proprio simile (anche di handicap) che, seppur non in presenza di agonismo esasperato, contribuisce a consolidare l'autostima e l'autoconvinzione nel superamento degli ostacoli;
- la pratica sportiva avviene in ambiente non protetto, che pur se curato affinché non vi siano barriere architettoniche, non può offrire le "sicurezze" tipiche di un ambiente protetto che, proprio per questo, inibisce la crescita e la normalizzazione della diversità;
- l'allenamento si svolge a stretto contatto con altri sportivi di ogni età, estrazione sociale, economica e culturale e costringe il disabile ad un serrato confronto con il mondo esterno, di quei normodotati che spesso rappresentano per il disabile la dimostrazione della sua diversità. A loro volta costoro si trovano a relazionare con il disabile in un ambiente differente dall'abituale e, spesso per la prima volta, percepiscono la disabilità in una dimensione ben diversa da quella sanitaria.
- Nei campi di atletica, nelle piscine, nelle palestre, per la prima volta il disabile non è un malato ma uno sportivo, un atleta con qualche difficoltà. Questa fondamentale differenza è il primo passo fondamentale, verso quel processo di integrazione che farà di un disabile che fa sport semplicemente uno sportivo, sia esso ciclista o tennista, sciatore o schermidore, pongista o calciatore.
Ma come abbiamo detto, questi benefici non sono solo per gli attori dello sport-handicap, ma anche per gli spettatori, per tutti coloro che in qualche modo e a qualunque titolo, entrano in relazione con disabili che praticano una disciplina sportiva.
Fra costoro, un ruolo determinante lo rivestono i genitori, che pur non vivendo sulla loro pelle la disabilità, sono costretti a confrontarcisi ogni ora di ogni giorno. I genitori, specialmente nell'ambito della disabilità intellettiva e relazionale, ma anche le mogli e i parenti e gli amici, nelle altre disabilità, hanno bisogno di tutte le informazioni possibili per vincere una loro diffidenza che, soprattutto nei casi delle disabilità congenite, si è consolidata profondamente grazie alle moltissime delusioni che il sistema ha fornito loro.
Il messaggio sul quale dobbiamo lavorare nei confronti degli spettatori dello sport handicap non è molto diverso da quello degli attori, perché:
Il rapporto con la disabilità è a volte di sofferenza interiore e di disagio, a volte di disponibilità e spirito di servizio per fornire al proprio familiare quello che si ritiene gli serva. Entrare nella dimensione ludico-motoria tipica dello sport, cambia anche il tipo di servizio che viene richiesto e che trova una nuova dimensione di normalità tipica di ogni genitore. Specialmente nella disabilità intellettiva, l'attività sportiva dona anche agli spettatori un ruolo di attori, protagonisti del modo di fare sport del proprio congiunto.
L'informazione fornita nel modo giusto, con le nozioni giuste, contribuisce ad accrescere la fiducia nelle istituzioni e, tranquillizzando lo spettatore da ansie e perplessità, lo trasforma in un valido collaboratore del progetto.
Ci sono azioni informative da parte di federazioni sportive o enti di promozione che cercano di valorizzare la loro disciplina come fonte di benefici di vario tipo. Portare alla loro conoscenza tutte le peculiarità tipiche di ogni disabilità con un informazione guidata a 360°, contribuirà a far nascere un interesse meno generico e frutto della generosità individuale, bensì più consapevole e motivato, trasformando questi altri spettatori della disabilità, in veri promotori dello sport-handicap.
(progetto sporthabile)
IN DEFINITIVA WST SHOW VUOLE CONTRIBUIRE A RAGGIUNGERE UN AMBIZIOSO TRAGUARDO:
ELIMINARE LA PAROLA ACCESSIBILITA’
SEMBRA UNA CONTRADDIZIONE DI TERMINI MA IN REALTA’ E’ SEMPLICEMENTE FAR SI CHE QUANDO SI PARLA DI SPORT, DI TURISMO, DI DIRITTI, DI TUTELE NON CI SIA ALCUNA DISTINZIONE TRA QUELLO CHE CONSIDERIAMO “NORMALE” E IL MONDO DELL’ACCESSIBILITA’. TUTTI, MA PROPRIO TUTTI, DEVONO POTER AVERE LE STESSE OPPORTUNITA’ SENZA ALCUN TIPO DI BARRIERE, OSTACOLI, DIFFERENZE E QUINDI IN UN MONDO SENZA DIFFERENZAZIONI SAREMO TUTTI CONSIDERATI “NORMALI”
WST SHOW E’ APERTO A QUALSIASI SUGGERIMENTO, IDEA PROPOSTA CHE CI AIUTI A RAGGIUNGERE QUESTO TRAGUARDO
METTIAMO A DISPOSIZIONE LA PARTE ESPOSITIVA E CONVEGNISTICA ALLE AZIENDE PRODUTTRICI E ALLE ASSOCIAZIONI CHE SI OCCUPANO DI ACCESSIBILITA’
PER TUTTE LE INFO SCRIVERE A info@wst-show.com